Con un +20.3 % di corrispondenza distribuita nel 2017, Quickmail chiede la riduzione del monopolio rimanente
Nel 2017 Quickmail AG, l’unico fornitore di servizi postali privato di tutta la Svizzera, ha distribuito 86.8 milioni di lettere. Ben 14.7 milioni di lettere in più rispetto al 2016 - in termini percentuali un +20.3 %. Un traguardo di crescita che Quickmail è riuscita a raggiungere nonostante la restante situazione di monopolio sia rimasta immutata.
La quota di mercato di Quickmail in relazione al totale complessivo degli invii indirizzati di peso inferiore a 1000 g è passata dal 2.2 % del 2016 al 2.6 % del 2017.
Christof Lenhard, amministratore delegato di Quickmail, mette però in guardia dal rischio di cadere in interpretazioni errate: “L’aumento della nostra quota di mercato è stato ottenuto nonostante un clima di forte opposizione. Quando nel dicembre 2017 in una lettera indirizzata a tutti i grandi clienti la Posta Svizzera dichiara che l’attuale andamento del mercato rispecchierebbe una concorrenza efficace, assume una posizione volutamente fuorviante.”
Lenhard controbatte alla tesi della Posta attraverso due paragoni:
- In base alla relazione semestrale del 2017, grazie al monopolio rimanente la Posta ha potuto investire un buon 3.9 % del proprio fatturato, mentre nel caso di Quickmail gli investimenti hanno riguardato appena l’1.1 % del fatturato. Christof Lenhard: “Se l’unico competitor privato della Posta nel settore della distribuzione di corrispondenza può investire solo un quarto rispetto alla Posta, questa situazione non si può neanche lontanamente definire concorrenza.”
- Nel 2017 in Germania la quota di mercato dei servizi postali privati era pari al 16.5 %, dunque sei volte tanto quella svizzera. E, ciò nonostante, la Commissione sul monopolio tedesca ha lanciato un monito: “Non abbiamo riscontrato progressi in termini di crescita della concorrenza sui mercati di distribuzione della corrispondenza.”
“Ecco perché chiediamo che quest’anno il Consiglio federale introduca la riduzione del monopolio rimanente da 50 g a 25 g. Alla Posta rimarrebbe pur sempre il monopolio del 50 % circa del volume della corrispondenza. È a dir poco deplorevole che la Posta e la politica ritengano che solo garantendole l’enorme monopolio residuo del 75 % degli invii di corrispondenza, la Posta possa avere un futuro”, conclude Christof Lenhard.
